Id Provider: 4156
Evento n° 435038
Data inizio: 17/02/2025
Data fine: 30/12/2025
Crediti assegnati: 5
Corso gratuito
https://congressi.fenicia-events.eu/congresso.php?id_congresso=3901
Il danno renale acuto è una delle più frequenti complicanze associate alla sepsi e determina un incremento
significativo di mortalità e morbilità nei pazienti critici. Oltre ad avere una funzione di supporto d'organo, le
varie tecniche di sostituzione continua della funzione renale sono state proposte per modulare la risposta
infiammatoria ed immunitaria in corso di sepsi, attraverso la rimozione di citochine e tossine batteriche. In
particolare, l'impiego di membrane ad elevato cut-off permette una più efficace rimozione di mediatori con
peso molecolare elevato (> 45 kDa) rispetto a quello ottenuto con un emofiltro standard.
La sepsi rappresenta il 2-11% delle cause di ammissione in Terapia Intensiva (TI) e si associa ad una
mortalità compresa tra il 20 ed il 30% per la sepsi grave, raggiungendo valori superiori al 50% per lo shock
settico. La sepsi rappresenta una delle principali cause di danno renale acuto (AKI) nel paziente critico,
infatti l'AKI si sviluppa in circa il 19% dei pazienti con sepsi, nel 23% dei pazienti con sepsi grave e nel 51%
dei pazienti con shock settico. Nonostante i progressi effettuati negli ultimi decenni nel campo del trattamento, l'insorgenza di AKI sepsi-correlata resta un fattore di rischio indipendente per mortalità e
morbilità nei pazienti ricoverati in TI. La combinazione di sepsi ed AKI è associata, infatti, ad una mortalità
superiore al 70%.
La sepsi può essere causata dall'estensione sistemica di un’infezione sia comunitaria che nosocomiale. Nel
paziente non post-chirurgico la sepsi polmonare è quella associata a più elevati tassi di incidenza e
mortalità. Altri comuni siti di infezione sono il tratto genitourinario, intraddominale (paziente postchiurgico), cute e tessuti molli, “device-related”, sistema nervoso centrale ed endocardio. L'eziologia
microbica della sepsi è soggetta a variazioni temporali, in parte correlate con la pressione selettiva che si
genera con l'utilizzo di farmaci antibiotici, sia in ambito ospedaliero che comunitario. Ad oggi i batteri gram
negativi risultano essere causa di sepsi grave nel 62% dei pazienti critici, mentre quelli gram positivi nel 47%
ed i funghi nel 19%.
Per lungo tempo l’AKI in corso di sepsi è stata attribuita all’ipoperfusione renale causata dall’ipovolemia
funzionale tipica dello shock distributivo. Studi recenti, al contrario, hanno dimostrato che il rene va
incontro ad uno stato di iperperfusione e che quindi la riduzione della filtrazione glomerulare è da ascriversi
principalmente alla riduzione della pressione capillare glomerulare determinata da alterazioni del tono
vasomotorio dell'arteriola afferente ed efferente. Nuove teorie, inoltre, focalizzano il ruolo fondamentale
dei mediatori circolanti prodotti sia a livello locale che sistemico (citochine, PAMP, prodotti di degradazione
tissutale e specie reattive dell'ossigeno) nel determinismo dell'AKI sepsi correlata.
In particolare, i mediatori circolanti sarebbero i responsabili diretti sia del danno necrotico ed apoptotico a
livello delle cellule tubulari, sia delle disfunzioni mitocondriali e delle alterazioni microcircolatorie cui fanno
seguito alterazioni del trasporto e dell'utilizzo tissutale di ossigeno con conseguente disfunzione renale. I
mediatori circolanti, inoltre, sono gli elementi centrali delle vie di segnalazione molecolare tra rene,
polmone, sistema nervoso centrale, sistema gastro-intestinale (definite con il concetto di “organ crosstalk”). Come in un circolo vizioso queste vie hanno carattere bidirezionale, causando, una volta iniziate, un
ulteriore peggioramento dell'AKI ed un significativo incremento della mortalità del paziente critico. La
terapia renale sostitutiva (RRT, Renal Repalcement Therapy) è un'insieme di metodiche di purificazione
ematica extracorporea che hanno lo scopo di sostituire la funzione renale quando questa risulta essere
compromessa. Sebbene numerosi studi non riportino differenze significative in termini di mortalità tra
metodiche intermittenti (IRRT, Intermittent Renal Repalcement Therapy) e metodiche continue (CRRT,
Continuous Renal Repalcement Therapy), la CRRT è sicuramente preferibile nel paziente critico in quanto
associata ad una migliore tolleranza emodinamica e ad una migliore efficacia nella correzione dei disturbi
dell'equilibrio idro-elettrolitico. Il recente progresso tecnologico ha ampiamente allargato lo spettro di
metodiche disponibili per la depurazione ematica nel contesto della sepsi. In particolare, risultati
promettenti sono stati riportati con alcune metodiche quali: emofiltrazione ad alti volumi,
emoadsorbimento, plasmaterapie, emodialisi/emofiltrazione con membrane ad elevato cut-off.
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